Sea Orbiter, l’astronave degli oceani
Il progetto di una stazione marina che assomiglia ad un’astronave è un’idea decisamente bizzarra. Ma se a concepirlo è Jacques Rougerie, l’architetto del mare, famoso per le sue navi avveniristiche e gli acquari straordinari, non dobbiamo meravigliarci più di tanto.
La Sea Orbiter (nella foto) sua ultima creatura, è un incrocio fra un sottomarino ed una nave e costituirà di certo una assoluta novità in fatto di esplorazione marina.
La stazione – che verrà costruita grazie al contributo del famoso esploratore marino Jacques Picard in collaborazione con la Nasa e l’Agenzia Spaziale Europea – studierà le mutazioni climatiche, gli ecosistemi marini e gli effetti psicologici – fisiologici in ambiente pressurizzato. Sarà alta 52 metri e larga 24, costituita da una parte emersa che si presenterà come una enorme pinna in alluminio dove prenderà posto il complesso sistema di guida e controllo della navigazione. Una parte centrale in cui saranno sistemati otto livelli di lavoro con sale e uffici dotati di ampie finestre sul mare e una parte sommersa – quella più importante – dove verranno collocati i laboratori. Una piattaforma a 12 metri sotto la superficie marina permetterà all’intera struttura di mantenersi stabile in caso di tempeste. Il caratteristico natante si muoverà lasciandosi trasportare dalle correnti marine, ma sarà comunque dotato di un sistema di propulsione elettrica. Le missioni della Sea Orbiter avranno una durata di tre o sei mesi e si svolgeranno, almeno inizialmente, nell’Oceano Pacifico e quello Indiano.
A cura di Rosario Scavetta