Shopping sanitario su Internet: un milione di acquisti online
Per gli italiani alle prese con la crisi economica. Dallo sbiancamento dei denti alle analisi del sangue, un milione di italiani ha acquistato prestazioni sanitarie sul web. Lo rivela una ricerca del Censis per il Rapporto 2012 «Il Sistema Sanitario in controluce» della Fondazione Farmafactoring, presentato a Roma dal presidente della Fondazione Farmafactoring Marco Rabuffi, e dal presidente del Censis Giuseppe De Rita.
IL SONDAGGIO – Secondo i dati, 600 mila persone lo hanno fatto una sola volta, 280 mila tra due e quattro volte, 120 mila più di cinque volte. Il 74% spiega di aver scelto le offerte online perchè è un’operazione semplice e veloce, il 26% perchè i prezzi sono vantaggiosi e conviene. E ancora: il 59% è andato online per acquistare prestazioni di odontoiatria (pulizia o sbiancamento dei denti, apparecchi ortodontici), il 36% per servizi legati alla prevenzione (analisi del sangue e delle urine, mammografia, mappatura dei nei), il 23% per visite con un nutrizionista (test delle intolleranze alimentari, diete personalizzate), il 9% per interventi di chirurgia estetica.
LE PRESTAZIONI – Esistono vari siti Internet che pubblicizzano servizi di vario genere a prezzi competitivi per un numero limitato di offerte (fino a esaurimento): dal corso di inglese, alla camera d’albergo, alla cena a lume di candela fino alla prestazione sanitaria: check up medici completi, diete personalizzate, sbiancamento dei denti. Per una pulizia dei denti si possono spendere anche solo 20-30 euro, vale a dire quattro volte meno il costo di mercato e la metà degli importi viene incassato dai siti come commissione.
L’ALLARME – Per i professionisti è un modo per promuovere il proprio studio, ma l‘Andi, l’Associazione nazionale dentisti italiana lancia l’allarme: «Un conto è acquistare online la promozione per una cena in un ristorante, un conto è acquistare una prestazione medica come la pulizia o lo sbiancamento dei denti: il rischio concreto è che visite e prestazioni siano fatte a casaccio perché i costi spesso non coprono neppure le spese. Nel caso dei dentisti inoltre i bassi costi invogliano a fare lo sbiancamento più volte l’anno, cosa che in realtà può essere dannosa». Carlo Ghirlando, segretario culturale dell’Andi mette in guardia anche da altri rischi: «Queste offerte sono spesso l’esca per vendere altre prestazioni mediche offerte senza un serio criterio e senza un controllo della qualità. Noi siamo sempre stati molto critici anche dal punto di vista deontologico e abbiamo presentato varie denunce all’Antitrust».
Paolo Esposito