SICUREZZA PER LE DONNE : ALEMANNO PRESENTA IL VADEMECUM

LA RISPOSTA: SOLUZIONI BANALI E SEMPLICISTICHE.LE DONNE CAPITOLINE ORGANIZZANO UN FLASHMOB Di PROTESTA

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A poche settimane dalla distribuzione del vademecum anti-violenza, proposto dal sindaco di Roma Gianni Alemanno per la sicurezza delle donne in città, scoppiano le prime contestazioni, concretizzate in un flashmob a Trastevere, per difendere un’idea diversa di libertà e sicurezza personale rispetto a quella patrocinata dal Comune della Capitale.

La soluzione non è militarizzare il territorio, ma al contrario per le donne capitoline, ciò che serve è riconcettualizzare una cultura ancestrale e “machista” del possesso del corpo femminile alla base delle violenze . Violenze che avvengono perlopiù in famiglia e che le donne di “Riprendiamoci la politica” hanno scelto di rappresentare a piazza Trilussa, riproducendo per strada un tipico ma improvvisato ambiente domestico, con due attori , marito e moglie all’occorrenza, scelti per interpretare quanto avviene nel 90% dei casi tra le mura domestiche : “Io sono una donna sicura. Sto sempre chiusa in casa”. “Io sono un uomo per bene. Picchio solo mia moglie”. Il «Vademecum per la tua sicurezza», un opuscolo di 24 pagine distribuito nel metrò A e B in diecimila copie che porta il sottotitolo: «Sicurezza, un lusso che oggi noi donne vogliamo permetterci» non piace nemmeno alle donne della rivista “Noidonne.org”, che hanno così dichiarato : “ Si tratta di un vademecum contro la libertà personale e un’istigazione alla paura”.

Giunta-AlemannoTra le indicazioni contestate le maggiori sono riferite alla frase “non camminate in strade buie e non indossate abiti appariscenti” , la propaganda del braccialetto-gps del costo di 300 euro per chiedere soccorso ,un dispositivo per la sicurezza personale sperimentato a Roma e brevettato dalla società privata Petra e i numeri di emergenza a cui rivolgersi in caso di pericolo , che non comprendono il centro antiviolenza 1522, ma solamente carabinieri e polizia.

Oltre al consiglio di non indossare abiti troppo appariscenti , nell’opuscolo presentato il 18 luglio dal Sindaco Gianni Alemanno, Lavinia Mennuni ,Consigliere Pari Opportunità di Roma Capitale e Giorgio Ciardi, Delegato del Sindaco per le Politiche della Sicurezza, si legge anche : «Guida tenendo la destra ma non accostarti troppo al marciapiede di strade isolate». «Quando viaggi su tragitti abituali cerca di memorizzare dove si trovano stazione di polizia, carabinieri e ospedale».

«Guarda sempre dallo spioncino chi suona alla porta e accertati che sia qualcuno che conosci bene».

«Se avverti il pericolo, cerca di avvicinarti ad un gruppo di persone o ad un’altra persona che può offrirti aiuto».

Tutti preavvisi considerati offensivi verso decenni di consapevolezza femminile e scontati per combattere la piaga della violenza, un problema che le contestatrici definiscono serissimo e politico e che invece viene archiviato come una questione di ordine pubblico con soluzioni banali e semplicistiche.

opuscolo_donneLe donne di piazza Trilussa, insomma, non ci stanno e fanno sapere che non si sentono affatto “un soggetto debole” , prendendosela anzitutto con la proposta finale dell’opuscolo che pubblicizza il dispositivo di sicurezza Gps: “Ma perché dovremmo essere localizzate costantemente?”. Il sospetto è di un’operazione commerciale a beneficio dell’azienda produttrice del sistema elettronico Petra. “ Vorremmo sapere dal sindaco chi ha interesse a promuoverne la vendita e con quali soldi è stato pagato il libretto distribuito nella Capitale”.

Le contestazioni arrivano anche della donne del comitato “Se non ora quando”che si sono rivolte al primo cittadino così : “Caro sindaco , la violenza maschile non si combatte con politiche securitarie o militarizzando le strade. Noi abbiamo un’altra idea di sicurezza e libertà: una cultura rispettosa delle differenze, non una cultura della paura e dell’odio”.

E a non farsi attendere anche le proteste dal mondo politico : «La sicurezza non può essere un lusso per le donne» ha detto Federica Mogherini, deputata Pd e segretario della commissione Difesa della Camera. Mentre Il consigliere del Pd Paolo Masini ha parlato di scelta del «Campidoglio di galleggiare in superficie piuttosto che intervenire in profondità».

«Polemiche strumentali» ha risposto Lavinia Mennuni, delegata del sindaco Alemanno alle Pari Opportunità. «L’azione a sostegno delle donne del Comune è nei fatti. Mi riferisco ai Centri Antiviolenza della nostra città, ampiamente sostenuti da Roma capitale; al servizio che è stato istituito, SOSh24, per la presa in carico immediata delle donne vittime di violenza, affidate a un equipe specializzata di medici, psicologi e avvocati, combinato con una line telefonica dedicata per l’emersione della violenza domestica contro le donne, che sarà rimesso a bando nei prossimi giorni.

Ma queste rassicurazioni non sono bastate nemmeno per le donne di Esc-Infosex, che da un anno si battono contro la legge Tarzia sui consultori e che hanno ironicamente risposto : “È un vademecum per perdere la cittadinanza e se la sicurezza è un lusso da conquistare con le ricette facili della giunta Alemanno, allora la libertà è diventata davvero un dettaglio che si può trascurare”.

A cura di Flavia Sorrentino.