Sulla “polveriera” degli chalet: A un passo dalla chiusura
“Il Sindaco continua a farsi intervistare in bici, lanciando slogan su via Caracciolo, ma all’ombra della Ztl c’è gente che giornalmente convive con rifiuti, smog e miseria e che ha contratto debiti per tentare di salvare le attività ed ora pensa addirittura di farla finita!” Umberto Braschi, coordinatore per Napoli e Provincia del movimento ecologista europeo FareAmbiente, lancia l’allarme sulla “polveriera” del Lungomare e punta l’indice accusatore contro De Magistris.
“La cosiddetta rinascita della città non può equivalere alla distruzione delle sue attività, alla disperazione dei commercianti e degli imprenditori e delle loro famiglie ed al pericolo incombente che i suicidi aumentino a causa del fallimento di tante aziende – tuona Braschi – La situazione è davvero disperata, l’incombente tragedia è sotto gli occhi di tutti coloro che vivono una vita qualunque e non godono di un’esistenza dorata, ma lottano quotidianamente per la sopravvivenza, soffrono il problema di cercare di arrivare a fine mese, camminano quasi esclusivamente a piedi perché l’auto costa ormai troppo anche senza autista, e non hanno permessi speciali…Andare a piedi non aiuta la salute se non si riesce a sopravvivere “.
“Vedere il lungomare liberato dalle auto è il sogno di ogni individuo che ama l’ambiente, è meraviglioso avere un’oasi al centro dell’ area metropolitana – sottolinea Braschi – ma bisogna rendersi conto che anche l’uomo è parte integrante del nostro ambitus, e che in questo periodo così drammaticamente difficile per la pressione fiscale e la crisi economica, le istituzioni locali prima di attuare provvedimenti così radicali, che vanno a colpire fatalmente l’economia di una già martoriata città, dovrebbero ascoltare le esigenze di chi questa città la ama, la vive, ma ha la necessità e il diritto di continuare a lavorare e guadagnare almeno l’indispensabile, per non morire insieme alla sua famiglia”.
E’ tragica e sta diventando esplosiva la situazione degli chalet, dei chioschetti e delle paninoteche mobili, tutti con regolare licenza, che si trovano su via Caracciolo e viale Dohrn e danno lavoro a 100 famiglie napoletane. La tensione è alle stelle perché sia i titolari che i dipendenti- a rischio licenziamento – vedono ad alto rischio le attività, minate dai due eccessi: da un lato l’assenza di movimento e, di conseguenza, di avventori; dall’altro il caos più assoluto in quanto queste stesse attività alla apertura della Ztl, si vedono invase da un traffico insostenibile ed asfissiante, così come i residenti della Riviera di Chiaia.
“De Magistris e l’ assessore Donati rivendicano l’aria salubre di via Caracciolo ma non considerano, il fatto che a meno di 200 metri si intasano, in un imbuto infernale, migliaia di macchine che rimangono ferme nel traffico inquinando, per l’accumulo di gas di scarico, facendo aumentare di ben oltre la media le polveri sottili creando problematiche e rischi di patologie gravi ai residenti della Riviera di Chiaia, e non solo” – sottolinea il coordinatore di FareAmbiente.
“La nostra proposta è già stata avanzata da alcune associazioni di categoria e dagli stessi gestori: tenere fuori le auto da via Caracciolo, tutelando così l’oasi che noi tutti desideriamo, e lasciar scorrere le auto anche per viale Dohrn, ripristinando il senso unico alla Riviera di Chiaia, cosicchè non si vada incontro ad ingorghi, avendo un minore impatto ambientale” – continua Braschi.
“Chiediamo al sindaco di ascoltare i suoi cittadini, di cui è rappresentate – conclude il portavoce partenopeo di FareAmbiente – chi più del nostro movimento è a favore dell’ambiente e della protezione di esso? Ma non si può vedere morire le attività e addirittura le persone, per la miopia e l’integralismo ambientale dei nostri amministratori locali”.