TANTA RABBIA FA MALE AL CUORE….
INTERVISTA AL DOTT. FRANCESCO COSTANTINO SPECIALISTA IN CARDIOLOGIA E DIRETTORE DELL’UNITA’ CARDIOLOGICA DELLA CLINICA HERMITAGE DI NAPOLI
Numerose ricerche americane hanno confermato il dato statistico che rabbia frustrazione ed ostilità si traducono in sindromi ischemiche. Ne parliamo con il Dott. Francesco Costantino un veterano della cardiologia nella città di Napoli.
Monica Martuccelli: Secondo la tua lunghissima esperienza, anche in relazione alla tua attività professionale svoltasi come aiuto primario presso l’Ospedale Monaldi, rabbia,ostilità e frustrazione si traducono in sindromi ischemiche?
Francesco Costantino: Si confermo il dato emerso dalle prestigiose università americane. I tanti pazienti visti da me in più di 35 anni di attività professionale molte volte nel vivere sensazioni di rabbia relative ad una precedente e reale esperienza vissuta possono correre questo rischio poiché il rivivere emozioni negative può causare un aumento della pressione e della frequenza cardiaca nonché del tono simpatico. Inoltre ho riscontrato che anche pazienti con alta sensibilità emotiva corrono lo stesso pericolo.
Monica Martuccelli:Invece per quanto concerne il disturbo d’ansia esiste una correlazione con le sindromi ischemiche?.
Francesco Costantino: Certamente. Premetto che un paziente ansioso è un soggetto che tende ad amplificare tutte le sue problematiche. Infatti pazienti con una condizione d’ansia prolungata possono soffrire di invalidità cardiaca il cui grado di disabilità in seguito alla diagnosi oppure in seguito ad un episodio acuto, non riesce ad essere spiegato dall’ entità delle loro condizioni fisiche. Credo che una psicoterapia in taluni casi sia indispensabile.
Monica Martuccelli: Per quanto concerne la relazione di coppia un suo cattivo funzionamento può peggiorare la prognosi del paziente?.
Francesco Costantino: Purtroppo si perché crea un forte stress. Elementi stressanti quali insoddisfazione coniugale, reciprocità di emozioni negative , conflittualità e scarsa coesione tra i partner possono peggiorare seriamente il quadro clinico del paziente cardiopatico. D’altronde l’ischemia da stress mentale è caratterizzata dal verificarsi dell’episodio ischemico durante il verificarsi di eventi mentalmente ed emotivamente stressanti. Pertanto si verifica una sorta di spasmo coronarico innescato da un determinato stato emotivo.
Monica Martuccelli: Infine, la sessualità quanto viene compromessa?.
Francesco Costantino:Dopo un evento coronarico molti pazienti affrontano con apprensione le circostanze o le attività ritenute pericolose a causa dell’impegno emotivo e fisico come ad esempio la sessualità. D’altro canto farmaci come betabloccanti e diuretici possono essere artefici d’impotenza negli uomini e di dispareunia nelle donne. Pertanto possono essere assunti dei farmaci per le disfunzioni sessuali che non vadano ad interferire con la terapia farmacologica somministrata al paziente. Infine una ciclo di sedute di psicoterapia di coppia è utile per aiutare la ripresa dell’attività sessuale.
Monica Martuccelli- psicoterapeuta sessuologa
D.ssa Monica Martuccelli ,mail:martuccellim@tiscali.it