Torna alla luce il faro di Alessandria
Le fondamenta del faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico – struttura che ha guidato nel porto dell’omonima città navigatori per 1500 anni – sono state trovate sull’isola di Pharos. I resti dell’antica «fabbrica» saranno riportati alla luce grazie all’intervento di una èquipe di archeologi francesi guidati da Jean Yves Empereur del Centre d’Etudes Alexandrines. Tra i reperti fino ad ora individuati ci sarebbero un obelisco, un sarcofago, un paio di colonne con capitelli ed una vasca. I frammenti del faro saranno portati alla luce e catalogati, con la speranza di ricostruire virtualmente l’imponente struttura, mediante l’ausilio di tecniche informatiche avanzate. Ibrahim Darwish, direttore del Museo Nazionale di Alessandria, ha dichiarato: «il ritrovamento dell’antico faro distrutto nel XIV sec. d.C. è stato possibile grazie alla documentazione cartacea di viaggi compiuti dai mercanti arabi nel 1166». Gli archeologi hanno inoltre dedotto dagli scritti che sulla sommità del faro era posto un braciere di bronzo con dei carboni ardenti. Un complicato sistema di specchi rendeva possibile ai passeggeri di vedere la luce emessa dai carboni a decine di chilometri di distanza. Il faro venne costruito nella parte orientale dell’isola di Pharos dall’architetto greco Sostrato per volere di Tolomeo II, nel 284 a.C. circa.
A cura di Rosario Scavetta