TORNADO NAPOLI! 5-1 AL PESCARA E JUVE NEL MIRINO
Il primo sospiro di sollievo lo si tira ancor prima del fischio d’inizio. La formazione che mette in campo Mazzarri sembra quanto mai convincente.
In difesa Cannavaro è affiancato da Gamberini e Britos, per la seconda volta siede in panchina Campagnaro, addirittura in tribuna Aronica. A centrocampo ci sono Inler e Behrami, rimane in panca Dzemaili così da non affollare la linea mediana.
In attacco Pandev non recupera e non dispiace affatto vedere il trio Insigne, Hamsik, Cavani.
Fa notizia soprattutto vedere due pilastri del Napoli come Campagnaro e Maggio seduti in panchina, ma è giusta l’esclusione dai titolari dato che sono apparsi evidentemente sottotono nelle ultime uscite.
Di fatti il Napoli di oggi non sembra accusarne l’assenza. Grintosi sin dal primo minuto, gli azzurri sono una vera furia che si abbatte sul Pescara. In soli 15 minuti prima Insigne suona la sveglia, poi Hamsik scalda il San Paolo con un tiro potente che il portiere del Pescara devia in angolo.Ci pensa poi Inler nell’azione successiva ad accendere gli animi di una fredda domenica di dicembre. Una bomba esplode dai suoi piedi e Perin può solo guardare attonito la palla che lo scavalca e trafigge la porta. Pescara in bambola e neanche cinque minuti dopo il Napoli raddoppia. Hamsik è autore di una giocata deliziosa all’interno dell’aria e sigla il 2-0 che sembra incalanare la partita verso una facile vittoria.
Niente di più sbagliato!
Dal primo tiro in porta del Pescara nasce il gol del 2-1. Una disattenzione che lascia un pò increduli gli spettatori e lo stesso Mazzarri che mostra il suo disappunto in maniera non propriamente british. Con stupore poi si assiste a circa 20 minuti di totale dominio abbruzzese. L’idea di attaccare in contropiede è ragionata ed appropriata, peccato che il Pescara è completamente risvegliato dal gol e non accenna a diminuire la pressione.
Al riposo la situazione è in bilico. Ancora una volta il Napoli fa i conti con se stesso.
Il Napoli che si fa recuperare partite già vinte contro il Napoli cinico, spumeggiante e vincente.
Fortuna che al rientro in campo si rivede il secondo ed è un assedio alla porta di Perin.
Il 3-1 è frutto di un calcio di rigore sacrosanto,trasformato in modo magistrale da Edinson Cavani.Il Pescara barcolla ormai, così il Napoli decide di porre fine alle sofferenze.
Sugli sviluppi di un’azione in velocità Insigne,Hamsik e Cavani confezionano il gol del 4-1. Cavani,spietato,marca ancora il tabellino ed arriva a 10 centri in campionato.
Ma il Napoli non si ferma più.
Inler ancora da fuori area sigla il 5-1, un tiro di rara bellezza con cui firma la prima doppietta a Napoli.Questo testimona che lo svizzero è tornato il campione visto ad Udine e che ne è valsa la pena aspettarlo.Il giocatore di adesso vale tutti i 18 milioni spesi per averlo. Ma non solo i gol rendono la sua prestazione stratosferica, bisogna contare anche il gran numero di palle recuperate ma soprattutto i lanci telecomandati sui piedi dei compagni.Proprio Cavani ne beneficia, ma davanti al portiere non è molto fortunato (si fa per dire).
5-1 è un risultato netto e meritato che non lascia dubbi sulla caratura di questo Napoli, anche considerando qualche sbavatura come ad esempio quel finale di primo tempo di poca lucidità.
Ma la perfezione non esiste ed in campo c’è anche l’altra squadra.
Sempre -2 dalla Juventus, sempre e più che mai in lotta per lo scudetto. Gli scaramantici si lasceranno andare a grandi scongiuri e gesti apotropaici, ma se non è il Napoli una valida pretendente al titolo allora intorno alla Juve c’è un vuoto cosmico e il campionato sarebbe già chiuso.Inter, Milan, Lazio, Fiorentina sembrano tutte in ritardo e tutte una spanna sotto il Napoli. A questo punto è da capire se questa squadra può crescere ancora o rimarrà a sua volta una spanna sotto la Juve, con l’ambizione massima di arrivare seconda.
E’ sicuro che solo il pensiero che si verifichi una cosa del genere farà inferocire Cavani&Co.
Senza dubbio una piccola differenza di valori tecnici tra le due squadre c’è, ma chi la vede se c’è sempre questa passione e questa fame di vittorie?
a cura di Andrea Calvello