Tornano gli anni ’70, con Stella McCartney e Valli
Su molte passerelle parigine si torna agli anni Settanta, quelli di inizio decennio, con linee svasate e pantaloni a zampa, colori anche chiari, un’alternanza di corto e lungo, un’aria svelta e grafica, quella dei tempi che rendevano moderno perfino il pizzo e i fiori. Non è l’unica tendenza, ma c’è. Stella McCartney e Giambattista Valli partendo da estremi opposti sono approdati su quel decennio con diverse soluzioni. La figlia di Paul McCartney (come sempre anche lui presente alla sfilata) è decisamente in sintonia con le giovani sia che proponga lochemisier di maglia sottilissima, da portare sotto il lunghissimo maglione a coste inglesi con manica unica, sia che disegni i nuovi tailleur con la giacca chiusa davanti come una gonna a portafoglio. Stranezze e originalità che danno tono alla collezione piena di pantaloni perfetti, nella nuova lunghezza “copri-scarpa” e con alto risvolto, portati anche sotto i vestiti a spalle nude a formare un completo quasi da sera. Redingote e perfino inediti romantici calzoni, che finiscono sbiechi e ondulati o che salgono alti a bustino. Un macramè di lana a grandi margherite oppure, all’opposto, la densa lana cotta e a taglio vivo per gonne con orli a fazzoletto. Una combinazione di tessuti grigi dalla consistenza diversa per l’abito senza maniche, mix di panno bianco e broccato laminato per la versione più elegante. Animalista e vegana qual è, Stella non poteva che inventare un nuova pelliccia-non pelliccia, di lana molto pelosa inframmezzata da tasselli tessuti grossolanamente, il tutto anche in bianco, berrettone incluso. Spirali di perle al collo sono il decoro dei completi a spalle nude per la sera, neri o chiari, con i pantaloni che si allargano decisamente rinverdendo gli anni 70. Parte sempre dalla couture il sentimento della moda che ispira Giambattista Valli, ma stavolta cambia registro e tutto si fa più svelto e fresco. Al Grand Palais la sua passerella in moquette, sottolineata da una riga gialla tra un grigio e un verde acqua, già indica la direzione della collezione. L’inizio infatti è inusitatamente grafico, asciutto, preciso: abitini corti a trapezio, nel crepe bon ton degli anni Sessanta, qualche citazione inevitabile di Cardin anche nel gioco degli inserti geometrici. Pellicce di agnello bordate di pelle, pantaloni ovviamente a zampa – e siamo quindi arrivati all’inizio dei Settanta – stretti sulla gamba e poi sempre più larghi. Gli alti stivali aperti e allacciati dalle stringhe contraddicono qualsiasi datazione mentre il motivo grafico a zig zag colorato ripristina ricordi lontani. Ma tutto assume una allure originale e presto ci si dimentica il passato: il tubino nero con un inserto di tessuto arancione delinea la vita bassa e va portato con pantaloni in arcobaleno di paillettes, bande glitterate attraversano la lana bouclé, le bluse con volants sul davantino e sui polsi si infilano nei pantaloni damascati a fiori. E’ nella seconda parte che la sfilata si fa opulenta pur conservando una linearità coerente: arrivano il pizzo a foglie, la fantasia a rami, il macramè a onde verticali, il damier ricamato di paillettes e tutto si mescola con il damasco, rosa, nero, bianco, giallo oro, verde acqua, materiali diversi che stranamente viaggiano bene insieme. Tutto sembra comporsi e scomporsi: lo spolverino maculato sui pantaloni in tweed, l’abito di tre diversi broccati sui calzoni coordinati, ed è subito sera