Tra moglie e marito… non mettere la carriera!
Cara Rossella,
mia moglie ed io ci siamo laureati insieme, abbiamo vinto lo stesso concorso ma lei, recentemente, ha ricevuto una promozione e guadagna più di me. Non che questo aumento delle entrate mi dia fastidio, anzi, né lei mi fa pesare la situazione di merito, perché è una donna intelligente, semplice ed innamorata. Ma io mi sento inadeguato e me ne sto facendo un problema : inizio a sentirmi inferiore, quasi sottomesso, in soggezione, non riesco a provare per lei il trasporto fisico di prima e questo peggiora ancor più la situazione. Insomma non riesco ad accettare che sia lei il “capofamiglia” a livello economico, né posso ammettere questa nuova condizione di prevalenza, anche se solo a livello lavorativo. Forse sarebbe stato meglio se avessi sposato una donna non in “carriera”….Temo sia l’inizio della fine del nostro rapporto.
Marco
Caro Marco,
indubbiamente sei condizionato da luoghi comuni che stanno deformando questa nostra società e con queste considerazioni dimostri poca autostima. Non puoi rischiare la depressione o sentirti sminuito, frustrato e umiliato dal successo di tua moglie…Non è la prima volta che ascolto situazioni simili in cui molti uomini riescono a far sentire colpevoli le proprie compagne del loro senso di inadeguatezza, mentre dovrebbero essere contenti non solo di maggiori entrate economiche che apportano beneficio alla coppia ma di essere accanto a donne in gamba, dotate di capacità ed intelligenza superiori alla media. Se fossi tu a guadagnare di più, lei avrebbe questi problemi di “inferiorità”? Comprendo sempre più che questa mentalità atavica sia difficile da debellare…Successo, carriera, guadagno appartengono anche alle “femminucce”, siamo tutti ormai simili e “differenze” non ce ne sono più anche se si fa fatica a dimenticare l’equazione denaro=potere=virilità …I soldi sono utili ma se il rapporto viene basato solo sul denaro o suoi ruoli, l’amore non può certo salvare una coppia e fare miracoli! Perdonami ma a quanto pare tua moglie non fa pesare questo suo “traguardo” e quindi sei tu a sentirti privato del “ruolo”! Non fare l’errore di tanti uomini che, sentendosi sminuiti e crogiolandosi nell’insoddisfazione e nell’amarezza non si impegnano nel lavoro e cercano di “punire” le compagne, tradendole con squallidi elementi femminili, perché in questo modo si sentono “potenti” ed autorevoli ! Un “vero” uomo ha da offrire molte più “cose” che non siano fisiche od economiche…Non puoi quindi basarti su queste stupide e puerili considerazioni, affidando la tua identità ad un ancestrale “predominio”. E l’amore? L’affetto? La dedizione? Un uomo non è certo considerato “debole-perdente- mantenuto” se in questo mondo in crisi a guadagnare di più è la compagna! Capisco, non è facile per te allontanare questo “tarlo” di inferiorità, ma se sei, come penso, un uomo intelligente, non puoi certo compromettere una stabile unione, dato che tua moglie non ti rinfaccia qualche spicciolo in più di guadagno. Vuoi il mio consiglio? Parla con lei delle cose che ti preoccupano, continua ad amare l’intelligenza di questa donna, come lei ama la tua , parla con lei delle cose che ti assillano, dimostrale chiaramente che occupa un posto importante nella tua vita e che sei disposto a cambiare atteggiamento affinché l’unico “potere” sia quello dell’amore, della coppia e non del denaro.
Rossella Argo
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