“Tu si’ na cosa grande”: L’arte “eretta” di Gaetano Pesce a Napoli

di Stefano Esposito

Napoli, la città del sole, del mare e, da ultimo, anche delle polemiche artistiche. Una nuova opera d’arte è stata accolta in città e ha fatto discutere più di un gol annullato al San Paolo. Stiamo parlando di “Tu si’ na cosa grande”, l’ultima creazione del celebre artista Gaetano Pesce, installata (o meglio, “eretta”) in piazza Municipio.

L’Artista e l’opera

Gaetano Pesce, nato a La Spezia e scomparso lo scorso aprile, è stato un artista poliedrico, noto per le sue opere che sfidano le convenzioni e stimolano il dibattito. “Tu si’ na cosa grande” è una scultura imponente, alta 12 metri, che rappresenta un Pulcinella stilizzato, affiancato da due cuori trafitti da una freccia dorata. L’opera, sorretta da cavi d’acciaio ricoperti di fiori sintetici, si illumina di notte, creando un effetto visivo che non passa inosservato⁹.

Le Reazioni dei social

Non appena l’opera è stata svelata, i social media sono esplosi in fotografie con commenti ironici e polemici. La forma fallica della struttura ha scatenato una valanga di meme e battute, con molti utenti che si sono chiesti se fosse uno scherzo di cattivo gusto o un’astuta provocazione artistica. Alcuni si sono detti scandalizzati, mentre altri hanno apprezzato l’audacia dell’artista nel rompere gli schemi.

L’Arte che fa riflettere

Nonostante le critiche, è innegabile che Pesce abbia raggiunto il suo obiettivo: far parlare di sé e della sua opera. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha difeso l’installazione, sottolineando che l’arte contemporanea deve far discutere e stimolare il confronto. E in questo, Pesce ha sicuramente avuto successo. La scultura ha attirato l’attenzione dei media internazionali e ha portato un flusso costante di turisti curiosi a piazza Municipio.

In definitiva, “Tu si’ na cosa grande” è molto più di una semplice scultura. È un simbolo del potere dell’arte di scuotere le coscienze e di stimolare il dibattito. Che si tratti di ammirazione o di ironia, l’importante è che se ne parli. E Gaetano Pesce, con la sua opera “eretta” a Napoli, ha sicuramente centrato il bersaglio.