Tunisia: un viaggio da sogno in un paese da sogno
Sidi bou Said
E’ una delle tante “Montmartre” sparse per il mondo, la piccola cittadina tunisina di Sidi bou Said. Si trova poco distante dalla caotica Tunisi e dall’antica Cartagine. Bella, austera, elegante, sofisticata, a fare da ornamento “i colori dell’anima”, o “piccolo paradiso”, il bianco e il blu, che colorano le tipiche case, il cui stile arabo-andaluso è un “unicum” nel patrimonio culturale della bellezza. Fu il barone Rodolphe D’Erlange all’inizio del 1900 a consigliarlo ai residenti. E’ una “full immersion” tra storia e bellezza, una seduzione senza fine. Chi ha la fortuna di arrivarci durante le ore serali si sente protagonista come in una fiaba di “Harun al Rashid”. Un turismo crocieristico in espansione catapulta una moltitudine di turisti da tutto il mondo, che affollano “suk” variopinti, ed è come specchiarsi in una tavolozza dai mille colori, dove profumi e spezie trovano spazio in una mercanzia locale che viene offerta attraverso rituali lontani dalla cultura occidentale. Sidi bou Said è anche una mèta ambita dagli intellettuali che traggono dalla sua aristocratica bellezza fonte di ispirazione per le loro opere.
Poeti, pittori, scultori, amanti dell’arte trovano in questo piccolo borgo la loro dimensione artistica e la loro dimora. I suoi caffe’ all’aperto, come il “cafe’ de Nattes”, un cenacolo culturale nel quale intellettuali e personalità del 900’ hanno lasciato traccia del loro fervore artistico. Tra gli illustri vanno ricordati personaggi come Paul Klee e Louis Moillet, Jean Paul Sartre e Simone De Beauvoir. A Sidi bou Said si respira arte e letteratura, tra etnie diverse. Un fascino antico, un groviglio di emozioni senza fine, dove attraversare le sue stradine consumate dai secoli e dalla storia e un sentirsi proiettati in un tempo lontano. La sua origine parte dal XII sec. come attestano le sue fonti storiche, mentre la sua notorietà è legata grazie ad un pellegrino “sufita” che ritiratosi in preghiera nel villaggio vi concluse anche la sua vita terrena. Divenne subito oggetto di venerazione, ed ancora oggi sono frequenti i pellegrinaggi. A pochi chilometri di distanza la costa del “corallo” paradiso dei “diving”, dove accorrono sub professionisti e non da ogni parte del mondo. Chiunque riparte da Sidi bou Said riporta con se un taccuino dove è stato impresso un sogno, da riporre nel cassetto del suo animo.
A cura di Salvatore Cutolo