Un libro per scoprire la Napoli insolita e segreta
Il volume di Valerio Ceva Grimaldi e Maria Franchini è la proposta per scoprire, quanto scoperto, di una Napoli storica dalle tante riscoperte che ancora aspettano di essere vissute.
Il libro “Napoli insolita e segreta”, scritto da Valerio Ceva Grimaldi e Maria Franchini, con foto di Fernando Pisacane, edito da JonGlez, è stato presentato, con una insolita attenzione, alla stampa ed invitati, che diversamente da altri simili eventi, hanno ascoltato in religioso silenzio e con grande interesse gli interventi dei presentatori del libro per poi intervenire sul finale con precise, valide ed stimolanti domande. Partecipe del successo è stata anche la sede della presentazione del volume, il Real Museo Mineralogico del Centro musei Università Federico II – via Mezzocannone, 8, a Napoli, nel quale fra la storia di tanti minerali e pietre di gran valore storico e culturale, gli autori, ospitati dal Rettore Massimo Marrelli e presentati dalla giornalista Barbara Tafuri, hanno potuto esprimere al meglio le finalità del loro libro ed anche il come ed il perchè è nata la volontà di produrlo. Napoli è piena di luoghi sconosciuti che molti ignorano del tutto e lo si è visto con il successo che attraverso il volume “I Fantasmi” ha ottenuto la scrittrice, giornalista e condirettore della testata “lo Strillo” Annamaria Ghedina, che anni addietro ha cominciato a fare riscoprire ai napoletani, e anche al di fuori della nostra regione, luoghi insoliti con testimonianze intriganti che la hanno più volte portata ad essere richiesta nella tv nazionale con la sua presenza e a ristampare con l’aggiunta di altre notizie il suo libro. Nel libro “Napoli insolita e segreta” che ha una validità, perchè come quello della Ghedina, non è una semplice guida ai monumenti o alla storia di Napoli, certamente anche tanto interessanti, ma completamente diversi dalla finalità di scoprire o riscoprire ciò che a Napoli esiste essendo piena di a molti non noti ed in questi luoghi è infatti possibile trovare degli anfratti, delle situazioni, dei posti sconosciuti, all’interno di quelli che sono i punti tradizionali, anche quelli turistici. Alla presentazione sono inoltre intervenuti la prof. Vincenza La Forgia ed il prof. Luciano Gaudio. Verissime e sentitissime sono state le parole della Tafuri che nell’introdurre i presentatori del libro ha affermato:”Noi siamo una città piena di cultura e la cultura aiuta la promozione della città”. Nel suo saluto La Forgia, a nome di tutto lo staff museale, ha ringraziato l’autore del libro per aver considerato il museo Mineralogico uno dei posti sconosciuti di Napoli, in quanto tale, perchè solo una piccola parte di studenti ne sono a conoscenza dell’esistenza. Gli aspetti particolari e di cosa può diventare per Napoli il libro in presentazione è stato l’argomento, che da calabrese, ma con grande amore, passione e trasporto per Napoli, il Rettore della Federico II ha trattato con una vena propria di economista. Marrelli si è chiesto: ”che cosa è che dà un valore a un prodotto o a qualcosa? Le teorie del valore sono tante e vecchissime, ma oggi si sa che quello che aggiunge valore particolare è quello che noi, come economisti, sosteniamo affermando che quel bene sia un bene idiosincratico. Vuol dire che in qualche modo cattura lo spirito, la cultura la conoscenza e la storia di un luogo o di un gruppo di persone”. Per dimostrare, che è l’idea del libro, come quella dell’innovazione o della cultura ad essere vincenti, il Magnifico Rettore, ha portato l’esempio: “Guardate l’iPhone, che attenzione! non è assemblato, ma costruito interamente in Cina, se date a questo apparecchio il valore 100, il valore di validità risulta essere 27 in base a tutto quanto occorre per realizzarlo, in pratica 73 è l’idea”. La similitudine, ha voluto dare una grande importanza all’idea dello scrivere il libro presentato e dire che la raccolta di informazioni oscure ai napoletani, ma reali e legate ad un luogo che non è tanto la storia del luogo, ma come questo luogo entra nell”immaginario collettivo a prescindere dalla veridicità di alcuni racconti, come faceva Croce quando ricostruiva delle storie, è di grande interesse per la cultura. Il valore idiosincratico del libro presentato, sta quindi nel fatto che è stato fatto a Napoli per i napoletani ed è quindi un valore autentico che caratterizza lo spirito del luogo. Occorre ora fare un ulteriore passo, collegando la produzione di cultura ai luoghi narrati nel libro, anche perchè Napoli ha una caratteristica speciale che in parte ha solo Firenze ed è quella delle “strade dei mestieri” come Borgo Orefici, San Gregorio Armeno con i Pastori e tante altre. Sempre a parere di Marrelli, e condividiamo pienamente, il turismo può essere sviluppato solo attraverso conoscenze di cultura come vuole “Napoli insolita e segreta” e non certamente attraverso altre forme solite, perchè il turismo riesce a coprire solo il 20% delle spese con i suoi ricavati. Nel passare la parola allo scienziato Luciano Gaudio, Massimo Marrelli ha invitato tutti a leggere i brani del libro che ha definito “Piccoli Cammei” ed ha sostenuto che: “noi abbiamo sbagliato per anni cercando di individuare itinerari, ma la strada migliore è quella di non istradare, ma di lasciare scegliere alla persona che vuole camminare quello che in quel momento desidera scoprire, vivere ed approfondire anche attraverso questo libro che non è una storia di monumenti, ma una storia dello spirito napoletano”. Riportandosi alla definizione di “cammei” data dal Rettore, ai piccoli interventi a spiegazione di questa Napoli insolita e segreta, che offre l’immagine di bellezza che è nascosta in un cammeo, Gaudio ha voluto dare una valutazione toccando aspetti di carattere generale dell’opera, perchè ha affermato: “occorrerebbe una grande competenza artistico letteraria, veramente enorme, con tempi lunghissimi, per spaziare sulla cultura che va dalla fondazione in quanto ci sono cammei che parlano di Pizzofalcone che è l’origine di Napoli, fino ad arrivare all’Art Street – la Madonna con la pistola”. Partendo dal salone della presentazione, il professore, ha fatto notare come le altre tante sale museali limitrofe, rappresentano una Napoli insolita che con tante altre realtà insolite sono un bacino immenso, ed il salone dove si è svolto questo evento, rappresenta – ha affermato Gaudio – solo il 3% dell’ampiezza e della ricchezza storica, monumentale e della tradizione culturale di Napoli. Dopo un significativo intervento Gaudio, nel chiudere, ha voluto fare un augurio a Valerio dicendo che: “ questo libro ha come titolo Napoli insolita e segreta, ed io auguro che oltre le edizioni già tradotte in spagnolo, francese ed inglese, possa uscire una nuova edizione dal titolo Napoli insolita, perchè luoghi di questo tipo ci saranno sempre e ce ne saranno sempre da descrivere e segreta (per qualcuno) fra parentesi”. Infine è giunta con Valerio l’approfondimento della descrizione del libro, interessantissima per come è scaturito il desiderio, che da giornalista ed ex vice-direttore del quotidiano “Terra”, da un episodio scoperto per caso è stato portato a nuove scoperte ed alla partecipazione, attraverso il volume ad altri, di quanto vissuto nelle sue ricerche. Dato che ogni episodio narrato, rappresenta un chicca per la Napoli inedita, non ci sembra utile neppure accennare i tanti luoghi, fatti, storie e vicende che fanno di questo libro una cosa interessantissima che necessariamente lasciamo scoprire al lettore. Attraverso l’acquisizione di “Napoli, insolita e segreta” che non rappresenta un riempimento di scaffale , ma una vera opera da vivere come l’ha vissuta e la vive l’autore, siamo certi che in tanti coglieranno anche l’invito fatto, a tutti quanti conoscono fatti inediti come quelli a lui capitati, a parteciparli attraverso l’indirizzo e-mail che appare subito dopo la prefazione, proprio a dimostrare la partecipazione dei napoletani al vivere Napoli per la sua promozione che merita e farla tornare ad essere la Napoli Felix della Campania Felix.
E’ stata, infatti, per il vomerese Valerio Ceva Grimaldi, un’esperienza umana vissuta attraverso una mail inviata all’editore che pubblica quello che scrivono direttamente gli abitanti del mondo. La richiesta di poter scrivere la guida su Napoli da pubblicare, come per altre località internazionali e mondiali ed anche per l’Italia dove esistono già quattro città insolite Roma, Firenze, Milano e Venezia, ha stupito lo scrittore per l’immediata conferma ricevuta con l’invito ad iniziare l’opera, che è divenuta l’avventura del libro che oggi rappresenta una realtà con i suoi appena 150 luoghi riscoperti all’attenzione degli abitanti della città più culturale e monumentale esistente al mondo.
Giuseppe De Girolamo