Un Napoli vibrante! un pari che lascia un pizzico d’amare in bocca
Incapace di sfruttare la superiorità numerica grazie all’espulsione di Ibrahimovic al 19′ del secondo tempo. Contro il Milan, gli azzurri giocano una gara accorta, intensa e , specialmente nel primo tempo, poi evidenziano una sorta di incapacità di cambiare velocità nel momento topico della partita, lasciando a Milano due punti che gli avrebbero consentito di avvicinare la vetta della partita. Un punto contro il Napoli è meglio di nulla, specialmente alla luce del pareggio della Juventus e del ko dell’Udinese. Ma l’involuzione ha portato il Milan sull’orlo di una crisi di gioco, risultati e di nervi. Zero gol, quattro ammoniti e due espulsi, Ibrahimovic per una manata ad Aronica e Allegri per proteste nel finale, danno l’idea di una squadra in confusione. Ma non ne ha approfittato a pieno un Napoli ordinato, protetto da De Sanctis e fortunato perché Rizzoli non giudica da rigore un contatto di Gargano su Robinho. Così Mazzarri fa un piccolo passo avanti verso la zona Europa, mentre il Milan resta a un punto dalla Juventus con una partita in meno, a venti giorni dalla sfida diretta. E in quell’occasione potrebbe mancare Ibrahimovic, se la manata dovesse costargli tre giornate di squalifica. E’ recidivo lo svedese, che ha incassato tre turni di stop (ridotti a due) a marzo per il pugno a Rossi del Bari e altri tre (senza sconti) per l’espulsione rimediata contro la Fiorentina ad aprile. Provocato o meno, di nuovo Ibrahimovic perde la testa in un momento delicato per i rossoneri, che hanno un misero bilancio di 6 punti su 24 con le prime 7 del campionato. Sta andando in scena il peggior Milan dell’era Allegri: anziché verticalizzazioni si vedono tanti lanci lunghi, il centrocampo sbanda, e per la seconda partita di fila non si segna. Delle poche azioni create contro il Napoli, Robinho ha sprecato la più clamorosa al 5′ della ripresa, calciando fuori a tu per tu con De Sanctis. A quel punto il Milan ha già perso Abbiati per un problema all’adduttore, e consumato tante energie per tenere testa a un Napoli con una marcia in più. Prezioso per Mazzarri è il ritorno dopo la squalifica di Lavezzi, che con la sua velocità crea non pochi problemi al centrocampo rossonero, scatenando un contropiede dopo l’altro. Cavani tiene sempre in apprensione Van Bommel, costringendolo dopo 12′ all’ammonizione che gli costerà la trasferta di Udine, mentre Hamsik gode di libertà ma non la sfrutta a pieno preoccupandosi più di difendere che attaccare. Al Meazza il gelo si fa sentire su muscoli e ginocchia. Il Milan fatica a tenere il ritmo della squadra di Mazzarri, Seedorf è trequartista poco ispirato, Emanuelson mezzala confusa, e così sono Nocerino e Ibrahimovic a dettare l’azione. Ma Cannavaro, Campagnaro e Aronica sbagliano davvero poco e solo dopo mezz’ora i rossoneri si affacciano nell’area avversaria. Robinho che prima chiede il rigore al 32′, poi impegna De Sanctis. Il portiere napoletano a inizio ripresa è graziato dal brasiliano, poi chiude la porta a Seedorf e Ibrahimovic. Quindi al 19′ è uno dei pochi in campo ad accorgersi dello schiaffo a gioco fermo di Ibrahimovic ad Aronica, che ha appena messo una mano al collo di Nocerino. Mentre il centrocampista rossonero resta schiacciato a sandwich fra i due, De Sanctis corre per protestare verso il guardalinee Cariolato (e viene ammonito) che dopo qualche attimo di caos segnala l’episodio a Rizzoli. Lo svedese finisce negli spogliatoi lasciando il Milan in 10 a difendere un pareggio che a questo punto diventa prezioso. Allegri inserisce Ambrosini per Seedorf, Mazzarri Inler per Dzemaili e poi Pandev nel finale, quando Allegri protesta animatamente per una rimessa laterale e viene espulso. Ma Campagnaro e De Sanctis salvano il risultato, che alla fine non va stretto a nessuno. Ma per il Milan rischia di essere l’anticamera della crisi.