Una serata di successo per un territorio dal successo garantito.
Con una interessante iniziativa la neonata associazione, “Radici Laviche”, promotrice del territorio vesuviano per tutte le sue potenzialità e forme di eccellenza ha realizzato il suo primo grande appuntamento a Terzigno.
Ad ospitare la kermesse è stata la “Tenuta Giugliano” che a Terzigno è divenuta un punto di riferimento per quanto di meglio possa esserci per ospitalità seria e vera attraverso l’impegno dei titolari. Alluopo, abbiamo colto il momento di incontro, per porre alcune domande ad uno degli artefici della rivalutazione del territorio attraverso il proprio impegno.
A Michele Giugliano , uno dei proprietari della Tenuta Giugliano a Terzigno, che insieme ai fratelli Giacomo e Giuseppe è contitolare e conduttore della struttura abbiamo chiesto un po la storia della stessa. Giugliano ha detto:”la struttura realizzata dai genitori di noi tre giovani conduttori è nata nel 1979, su un terreno di famiglia (500 moggi) acquistato nel 1945, uno dei punti più particolari delle falde del Vesuvio perchè più vicino alla vetta, su di esso sono stati poi impiantati una pineta, vigneti, noccioleti ed ora ampliata anche a struttura ricettiva con il ristorante ”Terra di Fuoco” che prevede anche, in un prossimo futuro, il completamento di accoglienti camere per soggiornare, con Spa per la bellezza, un Wine bar, una cantina ed una produzione e vendita di prodotti locali per la rivalorizzazione del territorio. Proprio la rivalutazione e la conquista diun turismo che permetta l’apprezzamento di questi luoghi e delle potenzialità che offre attraverso le sue eccellenze storiche, culturali, artistiche, paesaggistiche ed enogatronomiche. La promozione della collettività di tanti produttori ed artisti che sono presenti questa sera sta a significare il nostro intento di attuare il motto:”Uniti si vince”. Il ristorante, con i suoi 120 posti, che funziona sempre con la giornata di riposo il martedì propone anche come spicciolata la cucina campana, con prodotti tipici dalla carne al pesce, rivisitata con piccoli tocchi piacevoli anche per i più giovani e principalmente per i degustatori dei grandi gourmet.
La promozione della serata tramite Web ha raccolto 19.000 contatti che da tutta Italia e qualcuno anche dall’America erano attratti dall’iniziativa ed oltre 700 persone hanno confermato il loro interesse con la presenza e partecipazione all’evento. Al fine di propagandare i prodotti senza che nessuno ci rimettesse, cosa essenziale ed importante per il particolare momento che attraversiamo, è stata fatta un’indagine propositiva dello stretto costo di ogni prodotto offerto dalle aziende partecipanti, senza nessun guadagno, ed è stato stabilito l’importo di un piccolo ticket, che acquistato all’ingresso dai visitatori ha permesso agli stessi di poter gustare un percorso enogastronomico completo realizzato da varie aziende, dall’antipasto al dolce, accompagnati da vini e liquori particolari di esclusiva produzione locale.
Gusti e sensi attraverso i ticket, oltre che dalle bontà gastronomiche realizzate da Terra di Fuoco, hanno avuto la loro grande soddisfazione attraverso le bontà di aziende come: l’azienda vinicola Villa Dora e Vigna Pironti con i suoi vini veramente degni di nota come il “Puntillo” o il “Carpino” o “L’orto dei fuggiaschi” o il “Bocciarda” o il “Casa dei Vettii” o ancora il “Cinereo” un Lacryma Christi del Vesuvio Bianco realizzato con un blend di Coda di Volpe e Caprettone all’80% e Falanghina al 20% coltivati a spalliera su terreni vulcanici ricchi di potassio ai piedi del Vesuvio o ultimamente l’ apprezzatissima versione di Lacryma Christi spumantizzata il “Chrysti Brut” che esalta la piacevolezza e la persistenza aromatica delle uve della terra vulcanica del Vesuvio, un vino dalle occasioni importanti di brindisi augurale, ma allo stesso tempo, un ottimo vino da tutto pasto specialmente se con crostacei o buon pesce pregiato.
Numerose altre specialità come quelle del caseificio Pacera con i suoi squisiti prodotti caseari, l’aziendaP.K.Giordano che produce il famoso lievito dallo stesso nome, Alberti per quanto riguarda l’industria dolciaria, Ammendola Pierfrancesco di San Giuseppe Vesuviano azienda nota per la produzione di miele e pomodorini del piennolo dalla straordinaria bontà, l’azienda agricola Antichi Sapori Vesuviani, il pane e pizze dell’”Antico panificio” di Francesco Ambrosio a Terzignoe l’azienda agricola “Miranda” con la sua frutta servita anche in coppe di macedonia semplice o sfumata allo zenzero.
Nel contempo, gli intervenuti, hanno potuto ascoltare buona musica con giovani talenti e alcuni hanno soddisfatto anche il desiderio di acquistare qualche prodotto d’eccellenza gastronomica ma anche artistico”.
Infatti abbiamo notato che in tanti sono stati attratti dalle realizzazioni di “Fattammàn Creazioni” che ha esposto la filosofia del riciclo trasformato in bijoux artigianali, incisioni su pelle e cuoio, sciarpe all’uncinetto, borse di stoffa e tele ricamate, il tutto rigorosamente fatto a mano.
Poi, ancora, le opere di Claudio Apuzzo del progetto “Materiae Handcrafted”, nato per caso, perchè qualche mese addietro la fidanzata Raffaella gli portò un filo di rame e gli chiese di creargli un bracciale. Claudio, accontentò subito la sua ragazza, da vero figlio d’arte, perchè in tanti conoscono le opere creative realizzate dal papà Mario Apuzzo, (presente all’evento insieme alla consorte Colomba), veri capolavori che spaziano dalle particolari pietre d’ogni genere e misura a tronchi d’albero e metalli lavorati a mano dal grande maestro per dare origine a fantastici e fantasiosi pezzi unici che per gli estimatori ed amanti dell’arte rappresentano in alcuni casi l’optimum del successo artistico di una persona dalla grande umiltà quale è Mario.
Tornando al 32enne Claudio gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo percorso artistico iniziato per gioco e il giovane maestro ci ha detto:”Pian piano ho cominciato a giocare con i metalli, dapprima con il rame e poi con l’ottone, l’alluminio e poi ho preso qualche pietra dura semi preziosa ed ho iniziato a fare degli abbinamenti al metallo e lavorarlo in forme sempre più nuove con dei richiami naturali. Il futuro mi porta a pensare ad una ricerca sulle pietre con il recupero delle Agate del Vesuvio, ma per ora devo fare ulteriori passi in esperienze creative per costruire delle basi solide riempendo le ore vuote di noi giovani quando siamo abbattuti dalla ricerca costante di lavoro nonostante le potenzialità o comunque il bag raund che abbiamo raggiunto nel tempo, l’educazione e la cultura però troviamo delle barriere strumentali che ci impediscono di esprimerci. Questi oggetti, da me inizialmente creati per gioco, non li vedo come un lavoro, ma come ore dedicate a me stesso, forse può sembrare una cosa un po edonista, ma alla fine, se non impariamo a volerci bene, come possiamo voler bene agli altri?”.
Ed ancora Antonio Vorraro, Filippo Ianniello e Antonio Verdino, un trio di artisti amici che lavorano e si confrontano sulla trasformazione della materia lavica, traendo dal Vesuvio energia e creatività per esprimerla in fantastiche opere d’arte e design.
Di particolare attrazione anche la manifattura tessile esposta dall’azienda Boccia, sin dal XIX secolo produttrice di pregiati tessuti in lino e le opere della L.i.r.p.o.s.a. che esprime con oggetti in pietra lavica lo stupendo luogo vesuviano.
Con questa iniziativa la neonata associazione Radici Laviche, ha inteso esprimere i valori del territorio vesuviano e la conquista di spazi che potrebbero essere il futuro successo di una intera regione e con questo di un’intera nazione. L’avvocato Pierluigi Aliperta, presidente della neo costituita Associazione no profit “Radici Laviche” con sede in Via Galileo Galilei, 59 a Terzigno, ci ha spiegato che: ”in questo momento di crisi, in particolare i giovani che nelle loro famiglie hanno avuto un po tutto, possono ritrovare, solo riprendendo le nostre radici, la possibilità di superarla. Per molto tempo il nostro territorio non è stato preso in considerazione per quanto vale ed io, da giurista di impresa, penso che il know-kow che ha il Vesuvio, da un punto di vista di valutazione internazionale economica, ha un valore enorme ed in qualsiasi posto andiamo dall’Australia agli Stati uniti d’America se diciamo di abitare alle falde del Vesuvio, sicuramente ci identificano da un punto di vista territoriale ed automaticamente identificano tutta una serie di prodotti legati al territorio che possono essere i prodotti del mare o il mare stesso, quindi il turismo, può essere il vino che, comunque in questa zona, è stato sempre apprezzato, dagli antichi romani con i riti di Bacco dei quali conserviamo testimonianze dei baccanali negli scavi di Pompei, sino ai giorni nostri con la riscoperta di tanti vitigni autoctoni di gran pregio. Noi vogliamo ripartire da questo nostro territorio per rilanciare l’economia riportandola di nuovo a quella che era all’origine, cioè quella “agricola”, ma con una chiave imprenditoriale diversa e alla nostra associazione siamo lieti che abbiano aderito professionisti di tutti i settori, c’è lo storico dell’Arte, l’architetto, l’avvocato, il laureato in Economia e Commercio ed altri in modo da poter formare un network, una rete di collaborazione e solidarietà. Quindi alla larga gli individualismi perchè solo così noi possiamo mettere insieme un tipo di eccellenza basata sul territorio. Le stesse persone che sono qui, per questa serata, devono essere considerate uno sprone perchè hanno deciso di investire qui e non andare altrove. Tutte persone che hanno fatto una scelta di vita dicendo preferisco rimanere qui sudare e cercare di farcela.
Questo è un messaggio per tante persone che devono capire e valorizzare meglio ciò che hanno ed il “tasting Vesuvio” è il punto di partenza per questo cambiamento. I sogni si possono realizzare e per realizzarli ognuno deve dare il proprio contributo in base a quel che si sa fare con le proprie professionalità ed impegno. Infatti tutti questi amici che sono presenti li ho contattati andando azienda per azienda, ora sono qui con la loro volontà ed il loro impegno, nella vita nulla è certo tranne un momento che il Signore segna dall’Alto, quindi questo esperimento potrebbe anche andare male, ma la gratificazione umana che ho vissuto nella preparazione di questo evento non ha prezzo e potrebbe anche finire così. Per me notare il senso di responsabilità, mi spinge a pensare che quando veramente tieni ad una cosa e credi che possa portare a qualcosa di importante, questo lascia la speranza che il messaggio possa essere limpido, chiaro ed inequivocabile, assimilando diversamente tante cose come l’ammirare una tela o sentire i concerti che seguiranno o altro ancora. Si esibiranno, nel corso della serata, per la musica Emanuele Amendola degli R&Fusion di Somma Vesuviana che farà ascoltare una performance contrabbasso e iPad una rivisitazione jazz di quello che sono musica napoletana, oppure una musica popolare del sud, e poi c’è Francesco Cirillo Quartet un giovane di Terzigno che ha già all’attivo numerose collaborazioni con grandi nomi del Jazz internazionale.
Potremo goderci anche la personale di pittura di Walton Zed, un artista 30enne contemporaneo di Terzigno, che farà anche una performance live cioè dipingendo al momento stesso su tela al momento vari momenti vissuti della serata. Insomma abbiamo dimostrato e vogliamo ancor più farlo per il futuro di essere un coacervo di cose: arte, musica, cultura in generale, gastronomia, con la cultura del vino che non ha tempo, in pratica “il culto della cultura a 360 gradi”.
Continua Aliperta affermando: ”L’Associazione, che non trae alcun profitto economico da queste serate, perchè è anche qui la svolta nel senso che ognuno deve vivere con il proprio lavoro, e quella che vogliamo fare deve essere una promozione reale a favore solo del territorio, è composta attualmente da otto soci fondatori e ce ne sono altri quindici che sono soci ordinari, poi man mano a cominciare da questa serata, attraverso dei modelli i soci sostenitori potranno integrare questa nostra bella famiglia. Con il nostro progetto che istituzionalizzeremo, non organizzeremo eventi ma saremo presenti con la nostra organizzazione dove c’è opportunità e necessità della nostra professionalità e del nostro ruolo, in queste occasioni e luoghi cercheremo di esserci. Man mano attraverso i Social Network faremo, come stiamo già facendo, conoscere i nostri programma, che studieremo per una partecipazione collettiva e che realizzeremo solo quando siamo certi di avere un business plan. In seguito abbiamo in programma la realizzazione di un documentario su quello che sono le origini di Terzigno, alcune caratteristiche architettoniche ed altro con regista romano amico del nostro socio l’architetto Ianniello”. Alla serata ha partecipato anche il Cavaliere Giuseppe Di Napoli past president dell’Amira Campania.
Giuseppe De Girolamo