Una suocera highlander!

suoceraCara Rossella,

sono un pover’uomo quasi settantenne messo k.o. da una suocera di 96! Ti spiego perché urge un tuo parere: da due anni mia suocera è venuta a vivere con noi e dovendo ultimare ristrutturazione alla casa mia moglie ha pensato destinare a lei la nostra camera, dato che gli operai ci avevano promesso che ciò sarebbe avvenuto in poco tempo. Ebbene da due anni nessuno la smuove ed io dormo su una brandina nel corridoio insieme al cane mentre mia moglie con la madre, perché questi benedetti lavori a causa di un cavillo tecnico non possono andare avanti! Mia suocera non è un essere umano, è  “highlander” ! Sta benissimo, mangia 5 volte al giorno pasti abbondanti e regolari, la sera eccede anche un po’ col vino ed invece di assopirsi diventa ancora più arzilla e polemica. In camera sua non vuol vedere la televisione perché preferisce la poltrona (mia) nel salotto ed è obbligatorio guardare solo ed esclusivamente il primo canale.  Durante la visione obbligata recita anche le preghiere ad alta voce e se io di nascosto vado nella “sua “stanza per vedere in santa pace un altro programma non ti dico cosa accade, perché gelosa della “sua” camera, del “suo “ letto, dei “suoi “mobili! Ormai sono arrivato ad un punto di non ritorno 😮 me o lei. Sognavo da anni poter godere le gioie della pensione,la tranquillità, la casa…Niente di tutto questo! Sembro un vagabondo perché trascorro intere giornate vagando con l’auto per la città o zone limitrofe, in compagnia della radio o di un piccolo televisore istallato nell’auto, unico conforto alle mie giornate allucinanti. Ad ora di pranzo vado in trattoria perché non tornando mia moglie, che ancora lavora, mia suocera è sola in casa (si salvi chi può).  Inoltre accetta a malapena la colf ad ore e quando le abbiamo timidamente proposto una badante ha cominciato a sbraitare asserendo che queste  mangiano a sbafo, che vuole essere indipendente e che sta bene così. Scusa la prolissità, ma dovevo spiegarti bene tutto prima di dirti che ho pensato di vivere nell’unico posto dove lei non verrebbe mai : la barca! Un affettuoso augurio per il Natale e Buon Anno!

Pasquale

Caro Pasquale,

innanzitutto auguri anche a Te! Non ricordo dove ho letto che da vecchi finalmente saremo veramente noi stessi. Senza finzioni, nel bene e nel male…Mi viene da sorridere immaginando l’arzilla vecchietta che riesce ancora a tener testa a tutti anche se mi rendo conto del disagio che stai affrontando da tempo. Divenire anziani, specie arrivare alla veneranda età di tua suocera in perfetta salute e nel pieno delle facoltà mentali, non è da tutti. Molti diventano egoisti, arrabbiati e capricciosi perché sentono vicina la fine, sanno che ormai sono esclusi da tante situazioni a cui forse piacerebbe ancora far parte, incattiviti dall’inesorabile solitudine, dalle lunghe e tediose giornate inattive trascorse in casa. Ovviamente non tutti reagiscono alla stesso modo, ma a volte si diviene quasi crudeli nei riguardi di chi li circonda e li assiste, solo perché essi sentono che la vita li sta abbandonando.  I vecchi hanno bisogno di attenzione e di amore, come i bambini. E l’amore non si dimostra con le intenzioni ma con le azioni, parlando, stimolando la loro mente per evitare che si atrofizzi del tutto, coinvolgendoli in qualcosa di interessante e vitale che non li faccia sentire inutili o, ancor peggio dipendenti, anche se ancora autosufficienti, perché l’abbandono, la solitudine o la palese sopportazione fa degenerare le loro facoltà. Riflettiamo cosa significhi demandare ad altri la propria esistenza… Nella vecchiaia ritornano i bisogni infantili, si teme di essere abbandonati. E così ci si difende negando ogni cosa con repentine variazioni d’umore, divenendo egoisti per preservare se stessi dalla debolezza, trattenendo per sé ogni cosa dimostrando forte possessività, sentendosi in diritto di pontificare, pretendendo di farsi servire, con insofferenza ed impazienza, molto spesso convinti che i figli debbano essere il bastone della loro vecchiaia. E’ inutile discutere, sgridare, esortare. Loro hanno invece bisogno di continue dimostrazioni di stima ed apprezzamento e di costante presenza affettiva. In confronto a tua suocera sei giovanissimo e capirai quando, te lo auguro, giungerai anche tu alla sua età, nel pieno delle facoltà. Perché sai bene che potresti divenire così… Gli anni, i dolori e le perdite ci segnano e ci cambiano. Le esperienze, le delusioni ispessiscono la nostra corazza e si comincia ad avere una visione differente della vita e della morte. Qualcuno di loro tristemente ricorda di come hanno accudito i figli e di come i figli si siano dimenticati di loro. Ma la differenza c’è, perché da vecchi non si è in salute come un bambino. La c’è una vita che cresce, dall’altra parte una vita che si spegne  e quasi mai nel migliore dei modi. Comprendo quanto sia complicato e difficile,sopratutto quando hanno un “caratterino forte” che sconvolge intimità ed abitudini. Solo un grande amore per un genitore o per un parente può dare la forza…Tua moglie ha dato prova di essere un’ottima figlia, non solo una buona moglie e tu, che sinora hai sopportato sei encomiabile. Caro Pasquale non invecchiano e muoiono solo le suocere, ma, fortunatamente, questa sorte tocca a tutti noi…Resisti ed un giorno ti sentirai felice di questi sacrifici, gratificato dalla pazienza avuta e ricompensato per il bene dato.

A cura di Rossella Argo