UNICO, VERO, DISINTERESSATO,FEDELE AMICO MIO
Cara Rossella,
mia figlia, amante degli animali, ha chiesto a noi genitori un cane come regalo natalizio e noi, consigliati da mia cognata, invece di comprarlo, lo abbiamo scelto al canile, adottando una cagnetta di un anno, intimidita e spaventata, attratti dalla sua profonda tenerezza. Appena giunti a casa, subito ha scelto come padroncina nostra figlia e da questo momento sono iniziati i problemi, infatti nessuno può avvicinarsi alla bambina, nemmeno noi genitori, perché la cagnolina abbaia, ringhia ed aggredisce. Addirittura di notte si sveglia e ci assale se sente i nostri passi avvicinarsi alla stanza della bimba. Indubbiamente la protezione nei riguardi della piccola può far piacere ma qui si tratta di reazioni esagerate e pericolose perché ha tentato più volte di morsicarci e siamo seriamente spaventati e preoccupati perché mai avremmo immaginato che una cagnolina così dolce potesse divenire così aggressiva e temibile. Con immenso dispiacere abbiamo pensato di riportarla al canile in assenza di nostra figlia, inventando poi qualcosa per motivarne la assenza. Ma anche questa soluzione mi angoscia perché penso sia alla tristezza di mia figlia che della cagnolina, molto legate fra loro.
Renata
Cara Renata,
Il lodevole gesto di avere adottato una cagnolina prelevata da un canile e non averla semplicemente acquistata, non può venire inquinato dallo sconforto e dalla delusione sopravvenuti a causa del carattere poco tranquillo della bestiolina. Pur comprendendo il momento di panico e confusione che state vivendo in famiglia, ti esorto di riflettere bene prima di prendere una decisione così drastica, cercando di interpellare uno psicologo – comportamentologo per cani, come ha fatto una mia cara amica che si é trovata in una situazione analoga con due bassotti acquistati appena nati e nemmeno adottati in un canile. Innanzitutto pensa cosa significhi per un piccolo trovatello trovarsi da un momento all’altro in una casa con sole tre persone, dopo essere stato per oltre un anno rinchiuso in un recinto con altri simili , di età e stazze diverse, subendo chissà quanti soprusi e paure. Mi sembrano normali la diffidenza e l’ostilità nei confronti di chi non ha scelto come ” preferita”,reagendo in modo aggressivo anche per timore ed istinto di sopravvivenza. Ognuno ha il suo carattere, come per tutti gli esseri viventi, e ti assicuro che, se non avesse provato lo squallore di un lungo periodo rinchiusa in un canile, non si ritroverebbe ad avere un comportamento così impegnativo. Oltretutto con vostra figlia si dimostra totalmente diversa e remissiva. Cercate di fare uno sforzo e tenerla ancora un po’ di tempo, interpellando questi ” specialisti del comportamento animale” ed affidatela fiduciosi in un miglioramento, leggendo e tenendovi informati con dei manuali sulla cinofilia. Siate responsabili perché l’animale é un essere vivente con un temperamento, delle esigenze, delle caratteristiche ben precise e non un giocattolo o un semplice oggetto in grado di muoversi. Non rovinate sia la vita del cane, che verrebbe sconvolto e traumatizzato da questo ulteriore abbandono che lo renderebbe ancora più aggressivo ed infelice ma anche, e forse principalmente, il desiderio di vostra figlia, la cui relazione col cane é intensa e ricca di affetto. Ti esorto a leggere uno scritto che ho trovato sul web e che posto a fondo pagina. Siate consapevoli che avere un cane non é una esperienza da affrontare con leggerezza e superficialità ma con profonda sensibilità ed amore ricordando che la dedizione, la riconoscenza, il bene incondizionato che può dare un animale continuerà un giorno anche nei ricordi, quando non ci sarà più a tenervi compagnia.
Rossella Argo
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LETTERA DI UN CANE AL SUO “PADRONE”
La mia vita dura 10-15 anni al massimo.. Ogni volta che mi separo da te per me è una sofferenza. Pensaci prima di adottarmi. Sii paziente cone me, dammi il tempo di capire cosa vuoi che faccia: la maggior parte delle persone capisce soltanto una lingua, mentre da me si pretende che ne capisca due, quella canina e quella umana. Fidati di me, perché tu sei la mia unica ragione di vita. Non restare arrabbiato con me a lungo: tu… hai il tuo lavoro, i tuoi amici, i tuoi divertimenti, ma io ho soltanto te. Parla con me: anche se io non capisco le tue parole mi piace ascoltarti e riconoscerei la tua voce tra mille. Sappi che, comunque mi tratti, ti perdonerò sempre, ma non potrò mai dimenticare, e quel che mi fai mi segnerà per sempre. Prima di picchiarmi ricordati: io potrei difendermi, ma non sceglierò mai di morderti. Prima di sgridarmi perchè sono testardo, stanco o svogliato, chiediti se c’è qualcosa che non va… forse il cibo che mi dai non mi fa bene, oppure sono rimasto per troppo tempo sotto il sole o il mio cuore si sta indebolendo o sta invecchiando. Per favore prenditi cura di me quando sarò vecchio, anche tu invecchierai e avrai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te e che non ti abbandoni. Quando arriverà il giorno del mio ultimo viaggio, per favore, resta accanto a me. Non dire che non puoi sopportare di vedermi morire, non lasciare che io affronti quel terribile momento da solo. Se sarai al mio fianco sarà più facile per me lasciarti, perchè saprò che mi vuoi bene e che stai facendo quello che è più giusto per me…