Vatolla: una cittadina-museo dedicata a Giambattista Vico
Cosa possono avere in comune Napoli, una grande città, e Vatolla, una piccola cittadina del Cilento? La presenza di un grande filosofo che ha reso famose entrambe: Gianbattista Vico.
Lo scorso 24 Agosto, alla presenza di personaggi di spicco della politica e della cultura Campana, nonché il Presidente della Fondazione Gianbattista Vico, il prof. Vincenzo Pepe, è stato un giorno memorabile per il piccolo comune cilentano in quanto, dopo più di un anno di lavori di restauro, è stato riaperto il Castello Vichiano, chiamato “Castellum Batullani” dallo stesso filosofo che lì soggiornò e lì <<fece il maggior corso degli studi suoi>>.
Vatolla fu fondamentale per la maturazione culturale del suo pensiero, avendo il filosofo quì lavorato come precettore dal 1686 al 1695, studiando anche dai molti testi custoditi nel castello del Marchese Domenico Filomarino della Roccadaspide.
Più di trecento anni dopo la presenza di Vico nell’area, è stato un fattore di forte richiamo turistico per più di trentamila curiosi ed interessati che volevano riappropriarsi di un patrimonio che, altrimenti, sarebbe andato perduto.
L’Associazione, qui fondata nel’99, ha avuto come suo obiettivo primario la creazione di un eco-museo a cielo aperto dove preservare intatte “Le tracce di Giambattista Vico”. Il piccolo comune è ”un’oasi di filosofia – afferma Vincenzo Pepe – esempio unico di valorizzazione di cultura ed ambiente”
La visita nell’antico borgo, abitato da poco più di cinquecento anime, consta di due itinerari, i quali percorrono luoghi fantastici collegati tutti alla figura del celebre filosofo partenopeo, quali il monastero francescano di Santa Maria della Carità dove era solito consultare cinquecentine e testi lì conservati, oppure la Chiesa di Santa Maria delle Grazie costruita nell’anno 1000 su antiche rovine romane. Il paesino diventa, dunque, un enorme libro di aforismi vichiani affissi ai muri di tutti i vicoletti in modo tale da guidare il visitatore attraverso tutto quello che è il pensiero vichiano. Entrambi gli itinerari confluiscono in una piazza dove c’è un ulivo secolare, riconosciuto monumento nazionale, dove, secondo la leggenda, Vico era solito stendersi e scrivere sotto le sue fronde.
Ultima tappa di una visita a Vatolla è sicuramente il celebre Museo Vichiano (aperto nel 2000 che fa circa ventimila visite l’anno) dove è conservato ancora un oggetto appartenente al filosofo: un letto in ferro battuto. Vi è pure una sua statua in bronzo di fine Ottocento donata alla Fondazione da Gerardo Marotta. Le sale del Museo conservano anche ventimila volumi della biblioteca del Parco Nazionale del Cilento ed un fondo di antiche mappe del Regno delle Due Sicilie stilate tre Seicento ed Ottocento.
La valorizzazione di figure come Giambattista Vico e il fatto di renderle immortali devono far crescere negli abitanti di queste terra, e non solo in loro, ma in tutti coloro che abitano la nostra fantastica regione, u profondo senso d’orgoglio nella nostra storia, nelle nostre tradizioni e quanto ancora in più abbiamo da offrire.
A cura di Luigi Del Gaudio