Versace remix, greca rivoluzionata da emoticons
Hashtag e a capo: Versace chiude con l’archivio (“è stato ripreso così tanto da me e da altri che gli darei – scherza Donatella – il giusto riposo”) e rilegge il suo passato attraverso il filtro della tecnologia, andando a definire i nuovi simboli della maison. Ecco così #Greek, la nuova impuntura per le donne Versace di oggi, che mira a prendere il posto della Greca e della Medusa: è sempre una greca classica, ma è attraversata da un emoticon. Un mix tra Internet e Antica Grecia che attraversa tutta la collezione per il prossimo inverno e fa da sfondo alla sfilata di questa sera, con le modelle che scendono da una scala industriale sotto luci rosse come il nuovo logo che campeggia nella sala. “Basta con il passato, non ne posso più, a un certo punto – racconta la stilista poco prima della sfilata – il futuro è come un sentimento che senti arrivare. Io adoro la Medusa, ma il mondo è cambiato, anche sociologicamente e politicamente, oggi è diverso anche chi compra moda e tu devi capire a chi ti rivolgi, devi essere powerfull e immediato”. Soprattutto in un momento social come il nostro, con “i ragazzi che guardano la sfilata in streaming e sanno tutto, conoscono le modelle per nome e – scherza – ti fanno quasi sentire ignorante”. Anche da questo Donatella capisce che il mondo è cambiato e per non rimanere indietro “non bisogna mai innamorarsi di se stessi, ma mettersi sempre in discussione”. In questo desiderio di cambiamento, ci sono comunque dei punti fermi: “in questa contemporaneità – dice la creativa – la moda deve essere presente in modo possente, sennò non c’è ragione che esista, non ci si può nascondere nel jeans ma bisogna continuare a fare vera moda, e lo dico in modo molto umile”. “Ultimamente tutti parlano di daily clothes, ma non confondiamo un montone con una cosa senza stile: un cappotto lo devi riconoscere subito, ci deve essere grande identificazione”.
E così è nella sua collezione per il prossimo inverno, dove tutto cambia e tutto rimane fedele a se stesso: non ci sono i motivi d’archivio, ma c’è tutta l’essenza Versace. Questo passato messo nel frullatore della tecnologia suona bene come un brano di ieri remixato e pronto a diventare una hit. Ecco così che la nuova greca diventa il filo conduttore della collezione: stampata sulle camicie con oblò sulla schiena e sulle giacche tagliate da zip, trapuntata su cappotti di nappa cuciti a mano, ricamata sugli abiti, messa sui tacchi di metallo dei sandali di camoscio e sulle catene d’oro delle clutch di camoscio e delle giacche di pelle colorata. C’è tanto nero, nei cappotti di cashmere double con taglio geometrico a vivo, nei pantaloni sottili e in quelli quasi a zampa, nell’abito asimmetrico con lo spacco rettangolare, ma c’è anche tanto colore, con i parka verdi di nappa e pelle, i cappotti gialli, le cappe rosse in cashmere double face. E c’è un nuovo motivo ‘Remix’ con le lettere del logo sparse su top di jersey e giacche di pelle o ricamate con cristalli sui mini abiti cocktail, confuse a hashtag ed emoticons. Tutto è potente e sexy: l’immagine è nuova ma molto Versace, riconoscibile ma remixata