Viva la mamma perchè se ti parlo di lei non sei geloso
Sono trascorsi ormai 53 anni da quando Don Otello Migliosi diocesano di Assisi,celebrò per la prima volta in Italia, la Festa della Mamma.
87 anni prima fu Julia Ward Howe , attivista pacifista e abolizionista della schiavitù, a proporre l’istituzione del Mother’s Day,come momento di riflessione contro la guerra ed in ricordo della propria madre,scegliendo come simbolo di questa festa un garofano rosso per le madri in vita,e bianco per quelle scomparse.
Il “Giorno della Madre”, fu ufficializzato a partire dal 1914 per volontà dell’allora presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson ,festeggiato la seconda Domenica di Maggio e celebrato come espressione di riconoscenza e gratitudine per l’amore di ogni madre e la speranza della pace .
Festeggiare le madri non è usanza nuova ,ma al contrario vanta origini antichissime .Già nell’antica Grecia infatti,un giorno all’anno veniva consacrato alla dea Rea, simbolo di fertilità e procreazione. Tale usanza era solita anche fra gli antichi romani,i quali dedicavano un’ intera settimana alla dea Cibele,conosciuta come la Magna Mater ,anch’ella simbolo di genitorialità e madre della natura.
A partire dal XVII secolo,furono le mamme inglesi ad essere ricordate ,in quello che fu chiamato Mothering Sunday, giorno che coincideva con la quarta Domenica di Quaresima. Da allora, si diffuse l’usanza di regalare alla propria mamma un buchè di rose rosse,ed una torta alla frutta fresca,la cosiddetta “Mothering Cake”.
Il ringraziamento che questa ricorrenza permette di porgere alle mamme,diventa oggi più che mai spunto di riflessione e festa di impegno oltre che di gioia. Sempre più donne affrontano la maternità da sole. Circa un milione e settecentomila ,senza lavoro e senza una famiglia accudiscono e crescono i propri figli. Per queste donne è nata l’associazione “Mamme amiche”, organizzato dal Consultorio ASF di Sesto Fiorentino, nell’ambito di un progetto promosso dalla Società della Salute,per dare ascolto ,aiuto e consigli alle giovani neomamme in difficoltà, talvolta anche solo per “condividere”,piuttosto che trovare una soluzione.
Puntuali alla maniera di un orologio svizzero,arrivano anche le azalee dell’AIRC, (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) in circa 3.500 piazze italiane. Le vittime del cancro, secondo i dati dell’Oms, sono in continua crescita,e si stima che nel 2030 potrebbe addirittura superare gli 11 milioni.
Donare 15 euro all’AIRC sostiene ed aiuta la ricerca sui tumori femminili,ed offre un barlume di speranza per vincere l’affannosa partita,tutta ancora da giocare,contro questa atroce malattia.
Domani, Domenica 9 Maggio gli auguri si fanno alla vita!
A cura di Flavia Sorrentino.