VIZI PRIVATI E PUBBLICHE VIRTÙ
Cara Rossella,
sono un professionista sposato da quarant’anni con una donna bella e gentile, molto religiosa e dedita alla famiglia. Io l’ho tradita più volte, lei ha capito e sofferto in silenzio e forse in passato, per vendicarsi delle mie scappatele, avrà avuto anche lei qualche avventura. Ma queste sono cose passate, superate e digerite. Quello che non sopporto e che mi ha reso furioso é di aver scoperto che da due anni ha una relazione con un coetaneo. Ne ho avuto conferma perché l’ho seguita ed ho visto tutto. Ora sono disperato. Non posso pensare di perderla dopo tanti anni d’amore e di matrimonio. Mi sento di impazzire se penso alla nostra famiglia, ai ricordi, a ciò che abbiamo vissuto insieme. Volevo affrontarli ma non ne ho avuto il coraggio perché ho temuto che lei, in quel frangente, avrebbe preferito lui a me ed ho pensato che per un momento di follia avrei rovinato la mia bella famiglia, versato il disonore sui figli. Voglio un aiuto, un consiglio femminile e per questo mi sono deciso di scrivere.
Un marito innamorato
Gentile Signore,
mi trovo in difficoltà leggendo questa lettera. Davvero arduo rispondere per il genere di persone e situazioni esposte. Comunque in genere preferisco non dare consigli, facendo in modo che le persone ragionino con la loro mente. Forse il mio aiuto consiste nell’offrire spunti al ragionamento, ma in un caso del genere a che serve ragionare? Potrei dirle continui a star zitto, finga di non capire se la ama tanto e teme di perderla. Ma questo non serve a salvare la famiglia, anche perché, specialmente leggendo questa sua lettera, non mi rendo sempre più conto del significato, anzi del valore di cosa sia ormai la “famiglia”,questa “famiglia” di cui molti si vantano, di cui tutti ne parlano,anteponendola ad ogni cosa…Nel suo caso, come in quello di tanti che conosco, mi sembra che la sua non sia tanto da salvare, perché famiglia significa ben altro e, mi scusi, la sua non mi sembra certo una famiglia ideale. Siete due persone sposate da oltre quarant’anni, con pregi e difetti, con colpe, negligenze, mancanze. Potete accettarvi così come siete ed ormai uniti da così lungo tempo, mi sembra ridicolo recriminare, accusare, cercate di essere coerenti e non ipocriti. Toglietevi finalmente la maschera ed abbiate il coraggio di essere onesti, guardandovi negli occhi, senza inutili sfuriate di gelosia perché , dopo quello che avete saputo e taciuto l’uno dell’altra, sembrerebbe veramente assurdo e grottesco. Ed infine la prego, per dignità, non finga più insieme a sua moglie, che lei descrive anche “tanto religiosa”, di rappresentarsi come una “sacra famiglia”
Rossella Argo
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