Yucatan
Dalle maestose piramidi Maya al regno dei giaguari e degli iguana, dalla spiaggia di Tulum al Tempio dei guerrieri, dai resort caraibici alle notti di Cancun: tutto lo splendore del Messico in pochi passi.
Un vera prova di coraggio è bere un po’ di Mezcal, liquore parente della tequila, impreziosito dalla presenza a fondo bottiglia di un gusanito, che altro non è se non un verme. E’ il regalo per chi beve l’ultimo sorso o paga la consumazione per tutti. Il verme va “condito” con un po’ di paprika: croccante e rude nel gusto. Assicura anni di fortuna, così dicono.
Il mercato di Merida è estremamente ricco di proposte interessanti. Fra queste, una delle più suggestive è quella degli scarafaggi addobbati con strass sul dorso. Usanza antica, un tempo considerata regalo di fidanzamento, è anche proposta come souvenir e portafortuna, nonostante le proposte degli animalisti. Vengono consegnati in una piccola scatola con fori per respirare e pezzetti di sughero come nutrimento.
Una cena a lume di candela nel giardino della Casa de Piedra a Merida, il miglior ristorante della penisola: cucina franco-yucateca, fra crêpe e mole poblano (una salsa-simbolo della cucina messicana). E’ parte della bella Hacienda Xcanatun, rifugio tranquillo a pochi chilometro dalla città.
La poesia Maya lo chiamava Sian Ka’an, “il posto dove nasce il cielo”. L’Unesco l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità e oggi – visita con guida – è un ecosistema popolato da scimmie, giaguari, coccodrilli e iguana. A due passi da Tulum, fra mare turchese e archeologia.
La Carretera Federal 186 è un sentiero dell’avventura non lontano dal confine con il Guatemala. A metà strada, nei pressi di Chicanna, c’è la rappresentazione di Itzamnà, signore dei Cieli, creatore di tutte le cose. La bocca spalancata è una delle foto più suggestive: scattare di pomeriggio, quando la luce è favorevole.
Pochi luoghi al mondo scolpiscono l’anima come Chichen Itza. Sede archeologica non ancora del tutto decifrata, tra sacrifici umani, gioco delle pelota e Tempio dei guerrieri. E il raggio magico del sole che nei due equinozi anima un serpente che non esiste ma che si vede scivolare lungo la scalinata del Castillo, la meravigliosa piramide di Kukulkan.
Cancun non si può trascurare. La zona Hotelera è una culla di vezzeggiamenti e di suggestioni. Cena di mare a El Pescador, Margarita al Glazz.
Il ceviche è un piatto tradizionale semplice e gustoso, pesce crudo marinato nel lime. Da riproporre con facilità anche a casa.
I fenicotteri di Rio Lagartos. Si arriva a qualche decina di metri dalla colonia prima che questi uccelli dalle piume rosso arancio volino via intimoriti. Spettacolo stupefacente, centinaia di uccelli che compongono una macchia coloratissima. L’escursione, fatta in barca, costa una cinquantina di dollari.
Il bagno con gli squali balena a Holbox. Acque ricche di plancton dove si può nuotare con questi giganteschi, ma assolutamente innocui, squali. Info www.yachtse.com
Un drink fra stalattiti e stalagmiti, candele ed infiltrazioni d’acqua. Fascino sotterraneo per El Alux, grotta bar di Playa del Carmen. Le tartarughe vanno ancora sulla bella spiaggia di Akumal, anche se il turismo che avanza le fa arretrare anno dopo anno. Al Centro Ecologico Akumal organizzano escursioni in notturna per andarle a vedere.
La Riviera Maya è un corridoio spettacolare fra Cancun e Tulum, 130 chilometri di spiagge meravigliose, ecosistemi ancora (quasi) intatti, scarso affollamento, resort dove abbinare sole, mare, relax e trattamenti di bellezza.
Il tramonto è giusto l’ora del margarita al mare, magari con una rovina Maya alle spalle. E’ anche il momento per un brindisi su un balcone del Bella Epoca, a Merida. Con panuchos, tortille aperte con carne, formaggio, verdure.
Mariachi e allegria, in Messico si suona, si canta e si balla sempre con piacere. Il Coco Bongo di Cancun è uno dei locali più frequentati di tutto il paese, invaso dagli americani. Il Jam Session di Playa del Carmen propone vivace musica dal vivo. El Cielo di Merida è fra i ritrovi più chic.
A cura di Roberta Morano